Il fallimento della politica sul Fine Vita. In un anno non sono stati compiuti passi in avanti verso una nuova legge.
La Consulta, con una sentenza storica, ha aperto al suicidio assistito, scrivendo una nuova pagina della legislazione italiana. Sul tema del fine vita la politica resta invece ferma al palo, con dieci proposte bloccate alle Camere e milioni di persone che restano in attesa di una risposta da parte delle opposizioni.
Fine Vita, la politica italiana resta ferma. La Consulta scopre le carte, ora tocca al Parlamento
La politica italiana ha avuto un anno di tempo per legiferare su un tema delicato e particolarmente sentito. In trecentosessantacinque giorni circa, si sono moltiplicate le proposte sul tema, ci sono stati accesi scontri ma soprattutto, e questa è senza dubbio la parte più grave, non sono stati fatti passi in avanti.
Ma c’è di più: la sentenza della Consulta ha aperto un dibattito prettamente politico su quale ramo del Parlamento debba avviare l’iter per una nuova legge. Camera o Senato? Per l’opinione pubblica e le persone toccate da vicino sembra l’ennesima inutile perdita di tempo, ma senza accordo l’iter non parte. Incredibile ma vero, dopo un anno non si sa neanche da dove iniziare. Nel vero senso della parola, purtroppo.
Monica Cirinnà ha provato un colpo di mano presentando una nuova proposta firmata da esponenti della maggioranza giallorossa. Se ottenesse il via libera le discussioni inizierebbero dal Senato. dove il governo ha una maggioranza risicata e rischia di perdere voti per strada. E di uscire sconfitto alla conta dei voti.
La posizione della Consulta sul suicidio assistito
I termini posti dalla Consulta sono particolarmente stringenti, ma la sentenza rappresenta un’apertura al suicidio assistito, non sempre punibile. L’opinione pubblica si è spaccata in due e la presenza della Chiesa ha iniziato a farsi sentire con pressioni stringenti.
La Chiesa in fermento, i vescovi attaccano: “Siamo sconcertati, è una pagina grave”
Non poteva rimanere estranea alla discussione la Chiesa, che ha preso una posizione netta contro la sentenza della Consulta, e non è da escludere che proprio le influenze passive del Vaticano possano avere un ruolo importante nella discussione politica.